
Dal 1985 una città dell’Unione europea diventa capitale della Cultura per un anno.
La Capitale Europea della Cultura viene lanciata il 13 giugno 1985 dal Consiglio dei ministri su iniziativa di Melina Mercouri, l’ allora ministro greco della Cultura, la quale portò Atene ad ottenere tale fregio proprio in quell’ anno.
Dal 2011 ogni anno il titolo viene assegnato contemporaneamente a due città d’eccellenza appartenenti a due diversi Paesi europei.
Gli scopi dell’ iniziativa sono molteplici: dall’ avvicinamento dei cittadini alla Cultura alla sua promozione sul territorio, sempre perseverando nell’ obiettivo dell’ unione nella diversità.
Per il 2019 è stata designata la candidatura al titolo per una città italiana e una bulgara.
La candidatura si è estesa oltre i confini delle città per coinvolgere anche il territorio circostante e promuovere la cultura locale e quella delle regioni urbane interessate.
Quale sarà la Miss?!

Il logo di Bergamo 2019
E così nel Belpaese si è dato inizio ad una corsa verso l’ ottenimento dell’ ambito titolo da parte di ventuno città e dei territori limitrofi: Aosta, Bergamo, Cagliari, Caserta, Città diffusa Vallo di Diano e Cilento con la Regione Campania e il Mezzogiorno d’Italia, Erice, Grosseto e la Maremma, L’Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria, Pisa, Ravenna, Reggio di Calabria, Siena, Siracusa ed il Sud Est, Taranto, Urbino, Venezia con il Nordest.
Tutte le amministrazioni locali e culturali di queste città hanno consegnato un dossier di candidatura ufficiale il 20 Settembre scorso, in attesa del responso dell’ apposita Commissione esaminatrice e la successiva assegnazione ufficiale.
Entro Natale una prima fase di selezione ridurrà il numero delle potenziali vincitrici che entreranno in una shortlist e saranno invitate a definire un dossier di candidatura più elaborato e dettagliato. A fine 2014, inizio 2015 la commissione di esperti indipendenti comunicherà il verdetto finale. Una volta ufficializzata la città scelta dal Consiglio dei Ministri dell’ Unione Europe, le capitali della cultura 2018, Valletta a Malta e Leewarden in Olanda dovranno così cedere lo scettro del prestigioso titolo ad una città italiana e ad una bulgara per un anno in cui protagonista sarà la Cultura.
Certo, ogni città italiana meriterebbe l’ assegnazione del titolo per il solo patrimonio storico- culturale di cui dispone, ma la questione sta nella capacità delle amministrazioni di valorizzare quest’ ultimo, promuovendolo e fornendogli uno slancio particolare capace di portare la città al centro dell’ attenzione europea per la Cultura.
Crisi… Della Cultura?
Sempre più di frequente si dibatte sul divario tra la bellezza e il fascino delle nostre città e le spesso deludenti attività di promozione turistica e di sviluppo. In questo periodo di crisi ed incertezza economica ancor di più la Cultura ha subito tagli economici che hanno limitato e abbattuto le possibilità della sua promozione, interventi di conservazione del patrimonio storico e architettonico e organizzazione di eventi.

Teatro Donizetti
Basta pensare a quanto i Teatri e le loro attività, le associazioni culturali e persino la Scuola hanno risentito dei tagli di fondi attuati.
Quello che potrebbe essere uno spunto per l’innovazione e un campo d’eccellenza col quale creare anche occupazione e ritorno economico rimane sottovalutato e poco indagato e sfruttato.
Ma Hobsbawm ci insegna che nella crisi è insito il germe della rinascita e forse nell’ attuale stato di crisi italiano, tra ristrettezze economiche, impotenza delle amministrazioni locali e tagli alla Cultura, promuovere a Capitale della Cultura una città può ritenersi una scelta sapiente e una scossa positiva.

Concerto sotto il portico del Palazzo della Ragione
La sfida è aperta: non occorre necessariamente finanziare grandi progetti, nuove aperture di musei o grandi esposizioni, bensì basta saper valorizzare quella grande eredità che le basi culturali e storiche hanno lasciato nel nostro Paese.
Viviamo in quella che forse è la nazione europea col paesaggio più vario, gli stili architettonici più ricchi e diversi da territorio a territorio, la cucina più ricca di tradizioni (è Cultura anch’ essa!) e troppo spesso siamo senza occhi per prenderne coscienza, distratti dalla globalizzazione, che se pur ricca di vantaggi, porta spesso a sottovalutare il valore del territorio in cui viviamo.
Bergamo, la città dalle MILLE opportunità
Bergamo è la “Città dei Mille”: i mille che partirono per la spedizione di Garibaldi, i mille gradini delle scalette che conducono alla Città alta, ma anche delle mille opportunità da valutare per renderla città di rilievo in molti campi.
Bergamo è tra le ventuno candidate. Contemporaneamente le sue Mura Venete concorrono per essere tutelate quale Patrimonio dell’ Unesco in un progetto che vede coinvolte le città murate italiane. Bergamo guida il progetto internazionale che ha avuto il via libera da Roma e che vede in corsa altre quattro città italiane (Venezia, Chioggia, Palmanova e Peschiera del Garda,) oltre a sei città murate di Croazia e Montenegro, tutti centri cinti da opere di difesa veneziane tra il XV e il XVIII secolo.

Piattaforma di Santa Grata e baluardo di San Giovanni sulle Mura venete
Le amministrazioni locali hanno dovuto fare i conti negli ultimi anni coi pochi fondi a disposizione per i lavori pubblici e la promozione di eventi. Opere pubbliche e grandi progetti hanno sofferto e soffrono di una paralisi che taglia le ali al nostro territorio. Eppure sono recenti una serie di aperture e risanamenti che hanno permesso la fruizione di monumenti precedentemente chiusi e la promozione di kermesse e festival ormai consolidatisi in città.
Il 2012 ha visto l’ inaugurazione del Museo storico interattivo dell’ Età Veneta; ospitato nel Palazzo del Podestà; il museo racconta il fiorente secolo del ‘500 per Bergamo tra esperienze sensoriali e multimediali di conoscenza e scoperta. Nell’ Ottobre dello stesso anno si sono conclusi i lavori sotto la Cattedrale, i quali hanno riportato alla luce l’antica Cattedrale di San Vincenzo e gli scavi archeologici di epoca romana, nel quale contesto ora spicca il Tesoro del Duomo di Bergamo.
Ma già nel 2009 uno dei simboli di Bergamo, il Palazzo della Ragione, è stato protagonista di un importante intervento di restauro e risanamento conservativo.
Bergamo è famosa per le sue torri d’ epoca medievale, oggi quasi tutte fruibili e visitabili: in seguito agli interventi di restauro è possibile salire in cima al Campanone per udirne i cento rintocchi che ogni sera alle 22 risuonano in tutta la città, oppure raggiungere la cima della Torre di Gombito. E presto anche la Torre dei Caduti, nel pieno centro della Città bassa, sarà aperta al pubblico e valorizzata.

La nuova illuminazione del Castello di San Vigilio
Proprio da poche settimane è possibile visitare alcuni ambienti del Castello di San Vigilio, restituiti alla cittadinanza in seguito alle opere di conservazione. La presenza del castello, da sempre punto d’ eccellenza sui colli della città e luogo privilegiato d’ osservazione, è ora marcata da un faro luminoso, visibile a km di distanza.
Ma per chi pensasse che Bergamo sia una città immobile o legata solo al fasto del passato, il capoluogo orobico non vanta solo numerosi edifici d’ interesse, monumenti e musei.
Il festival Bergamoscienza compie nel 2013 undici anni di attività. L’ evento coinvolge decine di esperti e premi nobel nel campo della Scienza, Biologia, Medicina, Fisica e Matematica, impegnati in eventi, conferenze, laboratori e spettacoli che ogni anno animano l’ autunno della città e attraggono migliaia di visitatori (circa 120.000 in ciascuna delle ultime edizioni).
Quest’ anno, parallelamente ai 240 eventi organizzati tra il 4 e il 20 Ottobre in teatri e musei, Bergamoscienza incontra la città coi Temporary labs, ciascuno associato ad un colore e ad una specifica attività, ospitati in alcuni grandi negozi sfitti che hanno chiuso i battenti a causa della crisi economica: un ottimo modo di aprire ulteriormente il festival e incontrare la città.
Da quattro anni Bergamo ospita un ricco Festival Internazionale della Cultura, che col suo programma si confronta con arti e talenti in tutte le loro sfaccettature.
La tradizione musicale, quella che vede Gaetano Donizetti protagonista e portatore di un talento riconosciuto da sempre a livello mondiale, vede Bergamo protagonista nel Bergamo Musica Festival a lui dedicato, ma amplia il suo raggio nel consolidato Festival Pianistico Internazionale e nel Festival Organistico.
Il Cinema è invece al centro del Bergamo Film Meeting e del Festival Internazionele del Cinema d’ Arte.

Interno del Teatro Sociale in Città alta
Verba Manent col suo ciclo di incontri coinvolge ambiti e personaggi eterogenei, ma tutti con l’ obiettivo comune di confrontarsi in un’ agorà culturale frizzante e ambiziosa. Nell’ edizione di questo anno gli ambasciatori di Bergamo 2019, tra i quali Ermanno Olmi, Bruno Bozzetto, Emiliano Mondonico e Silvio Garattini, si alternano sul palco del Teatro Sociale di Bergamo alta per raccontarsi e raccontare percorsi, strumenti sociali e intrecci culturali.
Una interessante novità nel panorama cuturale di Bergamo, giunta lo scorso 22 Settembre alla seconda edizione, è la Millegradini, partner di Bergamo 2019.


L’ evento non solo prevede una corsa agonistica che impegna i suoi iscritti in un percorso di 16 km percorrendo i mille gradini delle scalette che conducono in Città alta, ma prevede anche un percorso turistico e uno amatoriale molto meno impegnativi. Partecipando a queste passeggiate è possibile visitare musei, monumenti e luoghi di interesse storico- culturale della città non sempre aperti al pubblico; per citarne alcuni l’ Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti, la Casa natale di Donizetti, la Bergamo sotterranea delle Cannoniere e della Fontana del Lantro e il Museo Bernareggi: un ottimo modo di promuovere il patrimonio della “Città dei Mille” insieme ai suoi paesaggi.

Interni delle quattro dimore storiche visitabili con DimoreDesign
E che dire di DimoreDesign? La rassegna si è evoluta permettendo, oltre la visita delle dimore storiche di Bergamo, l’ incontro del patrimonio storico con gli orizzonti dell’ arte e del design contemporanei. In occasione dell’ apertura di Palazzo Terzi, Palazzo Moroni, Palazzo Agliardi e Villa Grismondi- Finardi, le antiche e fastose sale dei palazzi accolgono note firme del design e della creatività italiana in incontri e dibattiti aperti al pubblico.

L’ allestimento dell’ edizione 2013 de “La piazza verde”
Da alcuni anni Piazza Vecchia si trasforma in un giardino e in un salotto all’ aperto e Bergamo accoglie la manifestazione I Maestri del Paesaggio-International Meeting of the Lanscape and Garden. Oltre alle due intense giornate di Meeting con i più rinomati Land architect e Gardener Designer del pianeta, si tengono in città workshop, seminari e appuntamenti anche enogastronomici per dialogare con gli esperti e favorire una sensibilità allo sviluppo sostenibile.
Cosa resta da fare?!

Accademia Carrara
L’ attesa riapertura dell’ Accademia Carrara, per la quale i lavori di restauro sono iniziati nel 2008, è prevista per il Maggio 2014. L’ iter dei lavori non è stato per niente breve e senza ostacoli, ma i collaudi sono terminati e sembra che l’ allestimento, curato dall’ Arch. Attilio Gobbi, verrà reso nuovamente visitabile per questa data, quando finalmente le tante opere d’ arte torneranno ad essere esposte a Bergamo, dopo aver viaggiato e diffuso la Cultura bergamasca in giro per il globo, fino alla National Gallery di Canberra, in Australia.
Bello sarebbe poter inaugurare la sua riapertura al pubblico con una grande mostra di rilievo.
Intanto Bergamo si prepara ad ospitare nel complesso monumentale di Sant’ Agostino la mostra dedicata a Palma il Vecchio, grande protagonista della Pittura veneta nel ‘500. Da Aprile a Maggio 2015 trentacinque dei suoi grandi capolavori saranno in mostra e la città accoglierà un importante convegno internazionale sulla figura dell’ artista amico di Tiziano e contemporaneo di Lorenzo lotto.

La Valle d’ Astino e l’ omonimo ex convento
Note ancora dolenti rimangono l’ ex Monastero di Astino, ubicato nell’ omonima e affascinantissima valle ai piedi di Città alta, per il quale il restauro prosegue a piccole tappe nell’ attesa che possa un giorno ospitare il nuovo conservatorio, ma anche il complesso delle antiche carceri di Sant’ Agata, per le quali l’ unica speranza per un recupero sembra essere l’ intervento di investimenti privati. La Caserma Montelungo, da anni in stato di degrado, avrebbe dovuto ospitare un nuovo polo culturale strettamente connesso ai vicini Parco Suardi, Accademia Carrara e GAMeC, ma ad oggi il suo futuro è ancora molto incerto.

Un render del progetto per la nuova GAMeC
Ultimi passi di finanziamento economico permettendo, la GAMeC potrebbe vedere nuova collocazione negli spazi dell’ ex dogana, dove sono già iniziati i lavori di demolizione dei vecchi fabbricati. Lo spostamento della Galleria d’ Arte Moderna e Contemporanea dall’ attuale sede di Via San Tomaso alla nuova location potrebbe costituire un importante tassello nel puzzle della Cultura cittadina. Il nuovo Polo vede oggetto di risanamento edifici di archeologia industriale e nuovi spazi costruiti ex novo per ospitare le opere della collezione e le mostre.
Compromesso o opportunità?
La posizione geografica di Bergamo da sempre la pone al centro di scambi culturali, economico- finanziari e logistici importanti. Situata a breve distanza da Milano, al centro della Lombardia e ben connessa con la rete stradale, ferroviaria ed aeroportuale. L’ aeroporto “Caravaggio“, il quale vertiginoso recente sviluppo ha comportato non pochi compromessi e problemi acustico- ambientali, ha donato a Bergamo risalto nel panorama europeo e, complici le attività di promozione da parte delle compagnie aeree e il numero di passeggeri che lo pone quale quarto aeroporto italiano per traffico, ha portato in città numerosi visitatori.
Qui leggiamo il difficile compromesso tra sviluppo e tutela del territorio, alla base della Cultura.
Bergamo è uno scrigno d’ arte, cultura e dinamicità, ma non è un’ isola felice.
I problemi della città e del suo territorio sono numerosi: dalla mobilità ai collegamenti con Milano, passando dalle difficoltà economiche di gestione e tutela del suo patrimonio.
Insomma, Bergamo è allo stesso tempo un prezioso scrigno di tesori e un infaticabile cantiere di futuro. Spesso un cantiere che convive con difficoltà col territorio e lo ha invaso anche con prepotenza.
E’ un cantiere laborioso, razionale e creativo allo stesso tempo, un’ officina di idee dotata di eccellenza e tante potenzialità, tutte da curare con estremo riguardo nei confronti del territorio locale, delle tradizioni, per guardare all’ avvenire con maggior consapevolezza.
Quanto costa la Cultura?
Sotto il profilo economico candidarsi a Capitale della Cultura implica e implicherà, all’ eventuale ottenimento del titolo, alti costi economici. Basti pensare che il budget di spesa previsto per il periodo 2013-2022 è di 134 milioni di euro, con investimenti per 99 milioni di euro e spese operative per 35. Costi che gli enti promotori istituzionali del Comitato per la candidatura (i membri fondatori Comune, Provincia, Regione, Diocesi, Università, Camera di Commercio, Confindustria Bergamo, Atb, Sacbo e BergamoScienza) prevedono di riuscire a coprire per il 25%. Tale tasso di finanziamento è maggiore di quelli stanziati per altre città capitali della Cultura negli anni passati e superiore alle previsioni fatte dalle altre candidate italiane per il 2019.
Se Bergamo diventasse Capitale, amministrazione, associazioni e tutti i partners dell’ operazione dovrebbero impegnarsi a costruire un ricco calendario di eventi culturali per il 2019 e coprirne coi fondi raccolti i costi operativi.
Un cambiamento che deve partire dal basso
Proprio per questo motivo Bergamo 2019 ha come slogan “Bergamo, oltre le Mura“, per superare le belle mura che la cingono con la consapevolezza delle proprie potenzialità e del proprio valore. Un valore che deve essere compreso dalla cittadinanza, condiviso e diffuso, perché solo con una coscienza della nostra Cultura e l’ amore per il territorio è possibile sostenere un progetto vincente.
Oltre le mura significa lavorare insieme nel cantiere immateriale del futuro europeo per le sue giovani generazioni.

Kilometro rosso
Lo stesso cantiere che oggi ha sviluppo concreto nel nuovo Parco scientifico- tecnologico Kilometro rosso.
Perciò Bergamo2019 sta diffondendo lo slogan in forma di vignette “Io voglio Bergamo 2019, perché la cultura…”, uno slogan che sottende la partecipazione dei cittadini a completare la frase, riflettere ed esprimere il valore della Cultura.

I totem che sponsorizzano la candidatura di Bergamo 2019
Bergamo 2019 coinvolge i giovani nella sua campagna, visibile su autobus e tram, sui totem che vedono protagonisti i “piccoli” cittadini e nell’ ambasciata ospitata in Casa Suardi, in Piazza Vecchia, dove personalità di spicco della Cultura italiana stanno mettendo la loro firma per Bergamo Capitale della Cultura.
La Cultura è conoscenza, arricchimento personale e collettivo.
E’ uno strumento, che può diventare arma di difesa, può combattere ingiustizie e in una società multiculturale quale quella odierna ci regala la scoperta di nuovi orizzonti, sempre nel rispetto della pluralità di culture e dei diritti umani.

Piazza Vecchia, cuore della Città alta
E poi la Cultura è anche questo: saper vedere ciò che ci circonda nell’ immediato, apprezzarlo e diffonderne i valori, oggi più che mai attraverso i mezzi di informazione, i media e tutto ciò che porta il nostro sguardo oltre confine. Ma è solo cogliendone il valore che è possibile rinnovarlo, innovarlo e guardare oltre, alla Cultura diffusa e globale.
Bergamo per il 2019 mira alla riscoperta della Territorialità, per poter scoprire con forza e consapevolezza un’ internazionalità nella quale ritagliarsi un proprio ruolo di spicco grazie alle proprie eccellenze.
Bergamo, che da sempre dall’ alto delle sue torri e della Città alta ammira l’ infinito verso la sconfinata Pianura padana, ha tutte le carte per farcela e volare alto!
Francesco

Io voglio Bergamo 2019 perché la cultura… E’ il fondamento per crescere le nuove generazioni!

Io voglio Bergamo 2019 perché la cultura… E’ integrazione e permette l’ interazione tra persone anche di culture differenti!
http://www.bergamo2019.eu/
http://www.comune.bergamo.it/servizi/notizie/notizie_homepage.aspx
http://www.turismo.bergamo.it/turismobergamo/
http://www.bergamosmartcity.com/
http://www.discoverbergamo.it/it/bergamo.htm
http://www.bergamoestoria.it/
http://www.museoscienzebergamo.it/web/
http://www.museoarcheologicobergamo.it/
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